lunedì 4 febbraio 2019

PAROLE dem

La convenzione del P.D.all'Ergife ripropone il dramma politico del partito di "sinistra " egemone nei residui risultati che ha ,in questa parte,nella architettura delle forze politiche italiane.

 Parole dove ancora manca quello che può riportare al confronto elettorale il partito democraticho con le diverse invertebrate forme che possono restituirlo nella sua piena forza all'Italia .
Il popolo di sinistra  ha orizzonti chiari nei programmi ,nelle aspirazioni e nei bisogni che i singoli conflittuali leader del momento non hanno la forza  per  servire con  una nuova democrazia  per battere quella strada, del quadro del Quarto Stato di Pelizza da Volpedo nella immediatezza dei problemi che travagliano il paese.

Il leader della sinistra, che scivola nella miseria delle complessità non può perdere l'orizzonte reale che deve avere la "sinistra",non può scivolare sulla piattaforma in cui si confrontano i minimi programmi ,che sono i grandi precisi input che riguardano il paese nella crisi  di una civiltà ,che vuole la forza della verità sui destini propri di una sinistra,  che salva se stessa nella forza che ,oltre le parole, deve esprimere, per non essere risucchiata dalla astenia antropologica degli algoritmi in cambiamenti di facciata...
Là  dove annegano le qualità nei "qualia"(imaginig) incosistenti e sfilacciati del panorama dei media, indifferenti nelle economie di mercato nelle algide dimostrazioni delle banche mondiali.

Il leader della "nuova"sinistra vincente ,per ridare, alla ruota del destino la forza della verità, mette sul tavolo delle forze in campo, quanto è il problema nei singoli campi che  deve coltivare, per l'unità delle forze in questo estremo tentativo.
In questo,  in cui può riprendere forze e dignità nella passione che restituisce all'animo inborghesito dei cittadini elettori,nel vuoto dei programmi complessi e fratricidi che annegano nelle ragnatele dei sunami, dove ha, nella bandiera del barbiere ,quei segnali  che ruotano in concreto sul cambiamento .

Ecco l'ecologia ,il clima che trascina, nelle voragini astruse delle differenze  rispetto ai bisogni attuali dei cittadini sull'ultima spiaggia ,quanti sono evidenti nei barconi dei migranti.
Dall'Africa tornano, in un rigurgito di violenze ,tutte le necessità di una "sinistra" globale per riaprire la strada, almeno uno spiraglio, prima che l'umanità somatizzi nella indifferenza i problemi del giorno in una  notte senza albe.

In questo ribollire di parole di una coscienza civile che la sinistra sta perdendo nella via che esclude sponde anche elettorali ,per l'Italia,l'Europa ed il mondo planetario dove non avrà risposte da dare,vale la costruzione di un partito che  riprende il cammino sulla coerenza che il programma Ecologia uguale ad Economia restituisce al cambiamento.


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