domenica 6 luglio 2014

Consiglio di Stato

In televisione passano tutti i programmi del potere  dove, chi lo ha nella realtà, distribuisce messaggi tali quali a quanto vuol dimostrare.
Per sé ma non per noi,che verifichiamo , mi sembra, le radici .
Nel Consiglio di Stato i burocrati del comando, come  Filippo Patroni Griffi, ben provano a renderlo evidente.

L'Istituzione  serve perché è oggetto di garanzia per il governo della società.
Ma quale?...Quella che i consiglieri di Stato mantengono in vita come fa Patroni Griffi,per garanzia del "governo"(di se) e dello Stato ,che così è participio passato del verbo essere, ,ma non certo per la società in tutta la sua conformazione organica per  essere vitale.
Nel  corretto adempimento del (suo) dovere,Patroni Griffi  è nella porta girevole del comando.
Qui il "buon senso" rimane aggrappato alla garanzia della forma, nella quale, essi, consiglieri, la dimostrano con il loro sorrisetto di coniglietti.
Così pensano di arrivare  a dimostrare,  in piena scorrettezza di squilibri, reali, virtuali e soprattutto con l'aiuto delle pubblicitarie immagini dei media, il buon andamento dello Stato.
(Sembra un me-dia   il senso profondo che li rallegra: alla Botero).
Per loro però , che sono in alto nella architettura dello stato della società, l'orizzonte della realtà dovrebbe giungere sino a dove l'alta carica di  comando permette di "vedere" l'intero paesaggio della crisi della società e, di conseguenza, agire .
Nei limiti che possono .
Ora, nelle lussuose dimore del Consiglio di Stato, tutto sembra procedere perché il paesaggio della società   giunga al tracollo.
Il soggetto, poniamo Patroni Griffi, ha il buon senso per sé e non per quanto, la  consapevolezza del potere che ha, può offrire  alla sua coscienza, per ridare equilibrio e dignità alla  funzione che esercita.
Patroni Griffi è quel personaggio  sorridente (che vediamo in TV canale 7), che non riconosce il suo spropositato guadagno (gli onori, i privilegi, lo stipendio, per quanto fa) per non ridimensionarlo per quanto il paese gli chiede.
Il famoso riequilibrio dei rapporti sociali che , prima di essere conquistati e dati , è nel  ritorno all' "abbassamento" del proprio "status",  per la globalità della crisi evidente,(anche per patroni griffi)
Papa Francesco fa del suo, umilmente, per questo.
Questo  sia uguale a quel comune denominatore, che ci pone insieme sul pianeta.
Nel  diritto dovere  di ciascuno, per tutti, oltre il l'oro palazzo di stato ci sono le mura di Gerico ed Hiroscima.
P.S.
Qui c'è un poco di filosofare spicciolo, quello cioè che cerca di tornare a quella spiegazione che ci tiene tutti in quel buon senso che, spesso,perdiamo nel buco nero dei bisogni.personali delle vicende quotidiane.
Qui è un  piccolo o grande contributo che, onestamente, si crede di poter dare, a questo vivere insieme.
Questo  dovrebbe essere nel  comune denominatore dei siatemi  che tende alla bellezza di un mondo migliore  per tutti,nell'equilibrio dei fattori di produzione della realtà  nelle  sue armonie, per quanto  può.




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