Deflazione il punto di giro di boa
per un nuovo equilibrio per l’Italia.
Considerazioni sul punto per un recupero
della polis in una nuova cultura sociale .
Un cambiamento può essere svolto riequilibrando le dinamiche ,i fattori di produzione della
vita , che hanno determinato quanto è
drammaticamente evidente, nell’invivibilità
dell’ambiente.
Le dinamiche possono essere considerate, un motore fuori giri ,sfalsato
e fuori ritmo che riferisco alla realtà della società,l'ambiente.
L’ambiente fotografa, nella sua immagine, la coscienza
sociale dei cittadini che la producono.
Ed è feed back per la coscienza di ognuno tornando su noi cittadini , come una bomba d’acqua, improvvisa della nuova meteorologia ,sopportabile solo in tv.
Vedi quello che accade ,ad
esempio a Genova 9\10 ottobre, dove si
incrociano venti equatoriali , calori fuori ritmi, terreni e mare incalzati da un territorio cementificato
dove non c’è spazio per i fiumi ,i torrenti e i quotidiani affanni aggrediti
dalle bombe d’acqua.
Immobili seduti in poltrona,
oppure dinanzi al computer od anche nei
settori autogiustificatrici degli apparati industriali dove la produzione
collettiva esaurisce bisogni e desideri nella filiera inesauribile della
attuale tecnocrazia.
Talmente grave è il
problema, dissacrato l’ambiente, per l’abuso ,non uso o diverso uso, di quanto
serve alla vita,che riemerge dalla terra nella coscienza del
popolo, autore della storia.
Questa, quale siano i livelli
culturali di ciascuno, è imprigionata dai bisogni indotti, nel riposo della
conoscenza, come indicano gli indici economici finanziari.
Statistiche senza cuore.
Ma il cuore della polis vuole la soluzione che si sta perdendo
punto per punto,giorno dopo giorno,luogo per luogo, nella corruzione del presente.
Gli indici economici del
lento declino dell’Italia,( in cui il pil arretra, incapace il paese impoverito
del lavoro che portò l’Italia, dopo la seconda guerra
mondiale, a battere la fame e la povertà).,ora sono divenuti indice deflattivi.
Disvalori dell’economia di mercato dell’azienda Italia e lo svelano nell’ambiente
che, per questo, lo dimostra.
La deflazione è , in fatti
ed infatti, il punto limite, anche come termine socio psicologico, economico e geografico dei
cittadini, in cui s’è ingorgato il paese.
Il paese è la
percezione, obbligata,visiva, del paesaggio degli italiani: stagnazione
,somma delle paludi infettate dagli ingorghi del potere.
Questa, nella crisi del mondo pianeta terra , ci
riguarda ed impegna tutti in vario modo ed in Italia tocca le radici del vivere insieme.: la coscienza sociale stemperata
negli “accadimenti” quotidiani che l’informazione
dei media cerca di ingannare
Il senso della vita sociale è conseguente alla coscienza sociale nel rimbalzino che si nutre inerte nelle tecnologie mediatiche.
La sua architettura forma
la
realtà sociale nei suoi
fenomeni,fatti significativi di come appare.
Oggi questa pesa sul
mondo intero nel suo disquilibrio e , in
occidente,in Italia, è nel significato, attuale e verificato della deflazione .
Naturalmente nella macrovalutazione del quadro squilibrato,
dal balcone di osservazione dove siamo, vediamo l’ Italia nelle statistiche delle
disimmetrie dei rapporti socioeconomici che le appartengono.
Questi sono i cavalli
della apocalisse.
Per ogni cavallo un cavaliere si batte al confronto in ogni
continente,oggi però ci sono le moltitudini : oltre sei miliardi di uomini-formiche
che derubano la terra nella tecnocrazia
che la modula insapientemente.
Bisognerà allora chiarire, qui, le elementari regole intaccate per quanto i prodotti della
scienza e della tecnologia determinano nell’ essere
usati a contrario al benessere del
mondo.
Il mondo del “benessere” evolve
(( la realtà sociale (incontrovertibile
nei fatti) e l’umanità delle polis,
nella sua illusoria realtà fenomenica)),la coscienza sociale, verso orizzonti
impossibili.
Ogni fattore di produzione delle società è slittato ,così, verso la
cattiva digestione dei prodotti giustificandone,all’esame ,l’accaparramento capitalistico : ma l’indigestione dà l’idropisia.
Questa ,vive l’angoscia
del futuro,nel settore economico dello stato di salute tale quale è ed è rivelato
dalla deflazione nel tempo che appare nel lavoro che stagna.
Dunque la stagnazione
in Italia ,l’ingorgo cioè che si è rivelato nel lavandino perché il tubo di
scarico è intasato per il disordine e gli squilibri per le risorse(troppe!!!) non utilizzate come
tali (il collo della bottiglia di
Hausmann in proprietà di linguaggio qui,in fisica “filosofica”), è la deflazione (il rasoio di Occam in
economia sociologica) che appare nel tema finale che qui interessa l’Italia
nel pianeta.
Questa deve essere riconoscibile nella equazione tra
capitale e lavoro per superare la deflazione.
Lo spazio”creativo” può ritrovare ,allora ,l’energia per risolvere il problema e superare la stagnazione,punto di non ritorno della deflazione.
Naturalmente imparando i cittadini, non solo come maschere della rappresentazione sociale ma rappresentandosi nei valori
antropologici e culturali, avendo imparato
le norme per entrare in un nuovo sistema, in progressione
corretta di mercato ,di economia “ecologica “.
Questa, nei limiti che
permettono una espansione armonica del lavoro , qui relativa alla
fenomenologia storica cioè antropologica, dello spirito, individuata nei fatti.
Questi sono prodotti di una
crisi ,per ciò stesso superabile in una coscienza
sociale nuova.
(A questa vale aggiungere l’accontentarsi di ogni cittadino sapendo che
il più è impossibile e fuori luogo).
Questa crisi
,evidente per tutti , travolge le utopie di ciascuno (altro luogo non c’è ormai in
cielo e in terra e vale,ha valore,l’accontentarsi) che non possono quindi essere coltivati .
Il fare è’arte che risale, in equilibrio di sapienza e tecnica,dal
basso ed è per tutti il capolavoro.
Questo morde i fianchi ai sistemi finanziari complessi del
pianeta e delle banche del capitalismo,giunti al limite che manifestano, nelle deserte spiagge dei campi prosciugati
nelle terre di fuoco : alle soglie è Hiroscima.
In quest’oggi c’è
però un ’opportunità’,un orizzonte che dobbiamo concretizzare.
Questo è nel rapporto capitale-lavoro , restituito nella
completezza della sua dignità umana, nel
confronto originario dei termini.
Questo nei limiti in cui (la coscienza della inerzia
sociale raggiunta sino alla stagnazione) nella deflazione ,oggi dichiarata
negli indici statistici per la nazione, riporta il quadro alla chiarezza e
trasparenza necessaria per tutti.
Questo con un’altra progettualità ed operatività conseguente nella solidarietà rimotivata nella polis che dobbiamo restituirci .
Giovanni Lombardi
In queste note , “melange”, cerco di individuare una via utile che dovrebbe,in
progressione essere, per la Casa della Cultura Antiatomica in un Nuovo Ordine
Mondiale Ecologico