domenica 12 ottobre 2014

stagnazione in Italia

Deflazione il punto di giro di boa per un nuovo equilibrio per l’Italia.
Considerazioni sul punto per un recupero della polis in una nuova cultura sociale .

Un cambiamento può essere svolto riequilibrando le dinamiche ,i fattori di produzione della vita , che  hanno determinato quanto è drammaticamente  evidente, nell’invivibilità dell’ambiente.

Le dinamiche possono essere considerate un motore fuori giri ,sfalsato e fuori ritmo che riferisco alla realtà   della società,l'ambiente.

L’ambiente fotografa, nella sua immagine, la coscienza sociale dei cittadini che la producono.
Ed è feed back per la coscienza di ognuno tornando su  noi cittadini , come una bomba d’acqua, improvvisa della nuova meteorologia ,sopportabile solo in tv.

Vedi quello che accade ,ad esempio a Genova 9\10 ottobre, dove  si incrociano venti equatoriali , calori fuori ritmi, terreni e  mare incalzati da un territorio cementificato dove non c’è spazio per i fiumi ,i torrenti e i quotidiani affanni aggrediti dalle bombe d’acqua.


Immobili seduti in poltrona,  oppure dinanzi al computer od anche nei   settori autogiustificatrici degli apparati industriali dove la produzione collettiva esaurisce bisogni e desideri nella filiera inesauribile della attuale tecnocrazia.

Talmente grave è il problema, dissacrato l’ambiente, per l’abuso ,non uso o diverso uso, di quanto serve alla vita,che riemerge dalla terra nella coscienza   del popolo, autore della storia.
Questa, quale siano i  livelli culturali di ciascuno, è imprigionata dai bisogni indotti, nel riposo della conoscenza, come indicano gli indici economici finanziari.
 Statistiche senza cuore.
Ma il cuore della polis  vuole la soluzione che si sta perdendo punto per punto,giorno dopo giorno,luogo per luogo, nella corruzione del  presente.

Gli indici economici del lento declino dell’Italia,( in cui il pil arretra, incapace il paese impoverito del lavoro che portò  l’Italia, dopo la seconda  guerra  mondiale, a battere la fame e la povertà).,ora sono divenuti indice deflattivi.
Disvalori dell’economia di mercato  dell’azienda Italia e lo svelano nell’ambiente che, per questo, lo dimostra.

La deflazione è , in fatti ed infatti,  il  punto limite, anche come termine   socio psicologico, economico e geografico dei cittadini, in cui s’è  ingorgato il paese.
Il  paese è la percezione, obbligata,visiva, del paesaggio degli  italiani:  stagnazione ,somma delle paludi infettate dagli ingorghi del potere.

Questa,  nella crisi del mondo pianeta terra , ci riguarda ed impegna tutti in vario modo ed in Italia  tocca le radici del vivere insieme.:  la coscienza sociale stemperata  negli  “accadimenti” quotidiani che l’informazione dei media cerca di ingannare
Il senso  della vita  sociale  è conseguente alla coscienza sociale nel rimbalzino che si nutre inerte nelle tecnologie mediatiche.

La sua  architettura forma la   realtà sociale nei suoi fenomeni,fatti significativi di come appare.
Oggi questa  pesa sul mondo intero nel suo disquilibrio e  , in occidente,in Italia, è nel significato, attuale e verificato della deflazione .
Naturalmente nella macrovalutazione del quadro squilibrato, dal balcone di osservazione dove siamo,  vediamo l’ Italia nelle statistiche delle disimmetrie dei rapporti socioeconomici che le  appartengono.
 Questi sono i cavalli della apocalisse.
Per ogni cavallo un cavaliere si batte al confronto in ogni continente,oggi però ci sono le moltitudini : oltre sei miliardi di uomini-formiche che derubano la terra  nella tecnocrazia che la modula insapientemente.
Bisognerà allora chiarire, qui, le elementari  regole intaccate per quanto i prodotti della scienza e della tecnologia  determinano nell’ essere usati  a contrario al benessere del mondo.
 Il mondo del “benessere”  evolve  (( la realtà sociale (incontrovertibile nei fatti)  e l’umanità delle polis, nella sua illusoria  realtà fenomenica)),la coscienza sociale, verso orizzonti impossibili.

Ogni fattore di produzione  delle società è slittato ,così, verso la cattiva digestione dei prodotti giustificandone,all’esame ,l’accaparramento capitalistico : ma  l’indigestione dà l’idropisia.
Questa  ,vive l’angoscia del futuro,nel settore economico dello stato di salute tale quale è ed è rivelato dalla deflazione nel tempo che appare nel lavoro che stagna.

Dunque la stagnazione in Italia ,l’ingorgo cioè che si è rivelato nel lavandino perché il tubo di scarico è intasato per il disordine e gli squilibri  per le risorse(troppe!!!) non utilizzate come tali (il collo della bottiglia di Hausmann in proprietà di linguaggio qui,in fisica “filosofica”), è la deflazione (il rasoio di Occam in economia sociologica) che  appare nel tema finale che qui interessa l’Italia nel pianeta.

Questa deve essere riconoscibile nella equazione  tra capitale e lavoro per  superare  la deflazione.
Lo spazio”creativo” può ritrovare ,allora ,l’energia per  risolvere il problema e superare  la stagnazione,punto di non ritorno della   deflazione.
Naturalmente imparando i cittadini, non solo come  maschere della rappresentazione  sociale ma rappresentandosi nei valori antropologici e culturali,  avendo imparato le norme per entrare in un nuovo sistema, in  progressione   corretta  di mercato ,di economia “ecologica “.
Questa, nei limiti che permettono una espansione armonica del lavoro , qui relativa alla fenomenologia storica cioè antropologica, dello spirito, individuata nei fatti.
Questi sono  prodotti di una crisi ,per ciò stesso superabile in una coscienza sociale nuova.
(A questa  vale  aggiungere l’accontentarsi di ogni cittadino  sapendo che il più è  impossibile e fuori luogo).
 Questa crisi ,evidente per tutti , travolge le utopie di ciascuno  (altro luogo non c’è ormai in cielo e in terra e vale,ha valore,l’accontentarsi) che non possono  quindi  essere coltivati .
Il fare è’arte  che  risale, in equilibrio di sapienza e tecnica,dal basso ed è  per tutti il capolavoro.
Questo morde i fianchi ai sistemi finanziari complessi del pianeta e delle banche del capitalismo,giunti  al limite che manifestano,  nelle deserte spiagge dei campi prosciugati nelle terre di fuoco : alle soglie è Hiroscima.
In quest’oggi  c’è però un ’opportunità’,un orizzonte che dobbiamo concretizzare.
Questo è nel rapporto capitale-lavoro , restituito nella completezza della  sua dignità umana, nel confronto originario dei termini.
Questo nei limiti in cui (la coscienza  della inerzia sociale raggiunta sino alla stagnazione) nella deflazione ,oggi dichiarata negli indici statistici per la nazione,  riporta il quadro alla chiarezza e trasparenza  necessaria per tutti.
Questo   con un’altra progettualità ed operatività conseguente nella  solidarietà rimotivata nella polis che dobbiamo restituirci .
Giovanni Lombardi
In queste note , “melange”, cerco di individuare una via utile che  dovrebbe,in progressione essere, per la Casa della Cultura Antiatomica in un Nuovo Ordine Mondiale Ecologico 



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