Oggi sembra che cada dal cielo,infuriata la dea colpita nel cuore dall'offesa piu grave.
Quale è questa offesa più grave che colpisce qui in terra i mortali ?
Quale è ,ripetono in coro ,ed a voce che suona per tutti, i mortali nel web ?
Non sapere qualè è la colpa più grave,ripete ,colpita nel cuore, la conoscenza....e, per questo dà fiamma e furore ,la dea,e brucia in silenzio il fragore dei tuoni.
Dai monti è discesa nei giorni solari e diviene leggiadra farfalla e poi ancora colori che imporporano i monti.
Quanti sono i colori che la scienza non sa se corre all'assalto del trono del re ?
Ogni uomo vorrebbe saperlo, nell'istante che scopre l'atlante del mondo, ed ,in questo, puntella l'aratro per la pace in città con frutti ancora sapienti.
Lontano e vicino l'osserva ,legato ai suoi sogni di pietra, Sisifo e segnala ogni quotidiano travaglio
Algortimi infangati nei mari del nord e orizzonti dove volano le Monarche per ritrovare Linneo nei mappamodi ....per tornare nelle reti che Aracne abbellisce per oggi'
Ora è ferma Atena, la dea, nell'eterno suo andare nelle orgogliose e splendenti forme sino all'alba ...qui ci sono i fili d'amore, per dare ad Aracne le chiavi disperse
.
La colpa piu grave, sommessa ripete la dea, è stata ,continua e dell'uomo, e che volle sfidare me stessa e tornare non sapendo portare con se l'Armonia che me stessa indicò....nelle forme più belle che aveva.
Aracne tesse eternamente il tappeto che sembra volare col manto di Sinbad e Speranza e ricorda, del cielo il calore che scioglie dai veli la vita
martedì 21 febbraio 2017
giovedì 2 febbraio 2017
Rottamazioni
Siamo in inverno.
Il clima è quello che dobbiamo aspettarci.
Ieri però era il 2 febbraio, la "Candelora" e "dall'inverno semo fora"ricorda un adagio popolare romano.
Allora proviamoci.
Tra nuvole sparse, in un cielo grigio ,appaiono Raggi di sole e presto,nel cielo annuvolato, scompaiono.
La sindaca è raggiunta ed indagata per reati che sono tipici delle amministrazioni malmesse ; corruzione,abuso d'ufficio ed interessi privati che, nel contesto del combinato disposto della città, veleggiano senza affondare.
Allora andiamo al mare per vedere come è la situazione e fare qualcosa.
La città intera, che giunge sino alla spiaggia di Ostia,spera in una primavera pronta per l'estate,ma sperare solo non basta :chi è sà.
Sul mare burrascoso ondeggiano i rifiuti dei romani ,abitanti di un'antica gloriosa città.
A tutto sono abituati nella loro lunga vicenda ,trionfi di vittorie e conquiste e sconfitte,
Galli,Goti,Visgoti e barbari di tutte le latitudini e specie ed ora ancora di più per questo mare di tempo burrascoso dove ritornano per divenire barbari stanziali nell'automatico ritardo di un futuro robotico .
Allora che fare è una domanda che vuole una risposta oltre la crisi sociale,economica e civile della città.
Questa ritorna sempre,oltre le burrasche giudiziarie che lambiscono ,dalle periferie al centro, il cuore di una città immemore delle filippiche che la scuotono dalle fondamenta,
Non sarà Masaniello ,ne Spartaco a cambiare le sorti della città ma l'onda lungo del potere d'oggi vero.
Questo che è conoscenza e trasparenza oltre le spiagge desolate ed inquinate di Ostia commissariata.
Rottamiamo i rifiuti, col buon senso che ogni cittadino ha, schiacciando le bottigliette di plastica
negli appositi contenitori perchè siano riciclate senza che tornino a galla nel grande mare della politica.
Intasare ancora gli orizzonti che spettano a ciascuno non è produrre onorevole giustizia.
Il clima è quello che dobbiamo aspettarci.
Ieri però era il 2 febbraio, la "Candelora" e "dall'inverno semo fora"ricorda un adagio popolare romano.
Allora proviamoci.
Tra nuvole sparse, in un cielo grigio ,appaiono Raggi di sole e presto,nel cielo annuvolato, scompaiono.
La sindaca è raggiunta ed indagata per reati che sono tipici delle amministrazioni malmesse ; corruzione,abuso d'ufficio ed interessi privati che, nel contesto del combinato disposto della città, veleggiano senza affondare.
Allora andiamo al mare per vedere come è la situazione e fare qualcosa.
La città intera, che giunge sino alla spiaggia di Ostia,spera in una primavera pronta per l'estate,ma sperare solo non basta :chi è sà.
Sul mare burrascoso ondeggiano i rifiuti dei romani ,abitanti di un'antica gloriosa città.
A tutto sono abituati nella loro lunga vicenda ,trionfi di vittorie e conquiste e sconfitte,
Galli,Goti,Visgoti e barbari di tutte le latitudini e specie ed ora ancora di più per questo mare di tempo burrascoso dove ritornano per divenire barbari stanziali nell'automatico ritardo di un futuro robotico .
Allora che fare è una domanda che vuole una risposta oltre la crisi sociale,economica e civile della città.
Questa ritorna sempre,oltre le burrasche giudiziarie che lambiscono ,dalle periferie al centro, il cuore di una città immemore delle filippiche che la scuotono dalle fondamenta,
Non sarà Masaniello ,ne Spartaco a cambiare le sorti della città ma l'onda lungo del potere d'oggi vero.
Questo che è conoscenza e trasparenza oltre le spiagge desolate ed inquinate di Ostia commissariata.
Rottamiamo i rifiuti, col buon senso che ogni cittadino ha, schiacciando le bottigliette di plastica
negli appositi contenitori perchè siano riciclate senza che tornino a galla nel grande mare della politica.
Intasare ancora gli orizzonti che spettano a ciascuno non è produrre onorevole giustizia.
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