Un danno al cuore,
per chi ancora c’è là, nell’era dell’informatica.
Stiamo scoprendo
l’acqua calda,fortunatamente per raffreddarla.
Fatta questa battuta il problema è risolto, la centrale
atomica che è andata alla malora a kukuscima, rimane argomento di conversazione,dottissima di
linguaggio,e scivola verso Hiroscima,dimenticando il sunami che è alle porte.
In realtà a Venezia
il “mose” fermerà l’acqua alta e sarà pronto quando sarà risolto il problema
dei fondali,melmosi inquinanti e corrodenti dell’unica idrovora succhia soldi
dell’impresa appaltata negli appaltanti enti procedenti.
C’erano tutti nel tenerlo in vita il polipo gigante
autoriproducentisi ,corrotti e corruttori.
Amministratori delle
politiche delle imprese e politici degli
appalti in ogni magistrale connessione per interessi privati come consentiti
dai controllati controllori e poi gli schiavi alle macchine: gli operai
lavoratori resi sordi e muti dalle
campagne delle informazioni sbagliate.
I media, con le tv e i
giornali dalle cento pagine di pubblicità, che danno tono al silenzio assordante (il molto
del troppo che non c’è) in cui annega il paesaggio italiano.
Il “mose” ora guata sorpreso dal nuovo,morso in un Cantone.
Forse Mosè può fare di meglio,ma una volta e non più.
Il cancro del sistema è dilagato nelle metastasi e nessuno
può essere aiutato, per la guarigione sperata, dalla Sanità pubblica :anch’essa
è infettata.
Ora sembra di stare a teatro: alla Tosca ,trionfo di lussi ,vesti e
perdizioni ,dove le “belle forme disciogliea dai veli”.
Forse il buon senso ce la farà a tornare : la legalità è un
diritto che l’arcangelo impugna per sfrondare la selva oscura delle corruzioni
per ridare trasparenza ai cieli d’Italia.
Per ognuno una pilloletta per dimagrire,due modi ci sono ed
entrambi spettano ad ognuno e la terapia è semplice per la nuova coltura
………figlia di un tempo senza età nel rigore di una nuova ecologia che la polis ha nel cuore.
“Possibile “diranno i
miei piccoli lettori,”certamente” rispondono le armonie nascoste che al presente sono amore per la vita di ciascuno ed
insieme della città del mondo nel pianeta terra che è l’unico che abbiamo.
Ecco che, nei sistemi complessi del mondo universo , dispersi nelle
accelerazioni dei tempi, ritrovi il cuore che batte : tic la bellezza del lavoro ordinato e legale , tac
il risultato per quelli che, in alto nella torre di Babele, dovranno tornare a
Venezia per quel “mose” che sarà un peccato da non ripetere.
Giovanni lombardi
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