Ho ascoltato il risultato del voto,il no è stato netto e gli elettori hanno votato con un'ottima percentuale,
Cosa c'è di positivo in questo" passaggio" politico e costituzionale?
Diamo una risposta sui due punti che interessano le trasfomazioni che debbono avvenire.
ll voto e la partecipazione , per il procedere quotidiano politico, è stato importante svegliando l'interesse al voto dei cittadini,c'è stata la reazione vitale primaria manifesta.
Per il passaggio costituzionale il voto no ha rivelato il ritardo culturale in cui è stato indotto il cittadino reattivo all'immediato disagio che subisce .
Questo nelle trasfomazioni della cultura sociale che si perde negli smart fon e gli obbligati guadagni del mercato delle banche.
Quindi, con un esame di futurologia applicata al presente,ottima la partecipazione alle urne dei cittadini,sommossi e spinti con vitalità ancora esisente,,deludente il no che rivela quanta ancora sia la distanza tra gli elettori e la "casta"che,come tale,comanda.
Quella casta che sta guidando dall'alto del capitale acquisito il paese che deve cambiare.
Su questo squilibrio che ha cause profonde ma chiare ,per chi non è condizionato dalle rispettive "disancronie" delle parti (popolo e casta) ,va operato il lavoro per rimarginare le ferite di una nazione che soffre il suo disagio nella umanità dei rapporti ecosocioeconomici .
La costituzione è segno e architrave comune alle radici di tutti i cittadini ed è questa che deve essere spiegata , innestata e vaccinata ,contro i virus delle corruzzioni che l'attaccano ad ogni livello..
La partecipazione al re- ferendum è un buon segno.
In questo ognuno deve dare segnali perchè giungano a quanto l'orizzonte promette: ristabilire uguaglianza "colta "nella demacrazia.....qui gioca un poco il linguaggio per l'imput necessario ai cambiamenti...ma accettiamolo nei limiti che possiamo,insieme a scuola di buon senso che può tradurlo .
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