venerdì 27 febbraio 2015

la responsabilità ..dei magistrati.

Poche parole scritte,provocatorie ma non troppe ,per scuotere un pochino la coscienza.
Sento la t.v.,sento Sabelli responsabile del settore giustizia come magistrato,sento Giachetti che, nella sua civile e giovanile esuberanza,  pone il contrasto,giustamente,a quello che Sabelli dice.
"che carriera hanno fatto i magistrati che condannarono Tortora?"
Purtroppo Sabelli   dice e non sa uscire da quello che dice...... per come può essere, per vero, un dialogo.
Praticamente comprende bene il suo problema (nel ritardo della cultura che si arrocca in tutti quei valori che possono essere riconosciuti solo all'interno di se , per giustificare se stesso) per  trovarsi in ordine poi con la sua coscienza,nello scambio politico.
Ma la separazione tra inquirenti e giudicanti  e le altre riforme che la società "vuole "che si raggiungano, possono essere letti e spiegati solo in questa chiave nel catastrofico divenire del pensiero che abbraccia tutto il pianeta?
La "massa "pesa" sulla coscienza : ,è "gravità" che bisogna far capire quale sia ,per  coltivare con nuove dinamiche il pianeta.
La filosofia della scienza ,applicata alla sociologia , può intervenire positivamente nella forma  sociale  per coltivare ,in un quadro di riconoscimento solidale e reciproco,quanto di questo tempo comune (ci)rimane .

Una coscienza talmente ingolfata  va nelle possibilità di giustificazioni che si può dare, e su queste naviga dimenticando  il resto,
Cose il resto?

Il resto non è risolto da una navigazione tranquilla sul passato, attraverso i meandri che ci hanno bloccato ed intasato, nella sapienza linguistica formale che Sabelli può esprimere.
Scrivo questo Blog di getto e con il computer che uso male ma non mi permetto di giudicare bene Sabelli.
Sintetizzo: quanto dice il magistrato non è da magister,....gioco di parole che colpisce però il cuore della polis,...ed anche  me.
Perché tocca al cuore il disordine sempre maggiore che dipende da loro,scusate da  l'oro .
Disordine non  giustificabile comunque  perché esprime il ritardo di chi si trova all'avanguardia di un mondo che è in crisi di coscienza sociale ,perso il buon senso.
La fenomenologia , esaminata attraverso la trasmissione che seguo , evidentemente nei limiti che offre ,dà solo il fianco al ragionamento che faccio.
Ma ragiono riferendomi a quanto questa può essere utile?
A me si, e, di rimbalzo, mi auguro anche a chi è ai vertici della società d' oggi,tecnocratica.....
..limitata solo allo spazio consumistico capitalistico ,come dimostra .. nei magistrati, coinvolti ed impelagati,
La regola può costruire l'architettura ma ,dentro ,deve esserci l'anima che batte nella sincronia di un cuore , metro per quanto più possibile esatto per misurare la vicinanza che c'è tra Sabelli e  il cittadino che, invece la magistratura ,attraverso Sabelli,   misura nella lontananza,
.

Rivedrò questo blog che pubblico così perchè sento ancora... come Sabelli mi ricorda ,parlando e difendendo il "settore," "non c' è peggior sordo di chi non vuol sentire",.
Per finire Sabelli dice che il problema è l'equilibrio del rapporto tra magistratura e la politica.
Sembra così che il resto, non debba  appartenere alla cultura sociologica del magistrato e ....gioca mentre Sagunto brucia.











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