domenica 30 marzo 2014

incontri

Incontrai Emanuele Severino molti anni fa ,il secolo scorso certamente.
Per strada,lo incrociai camminando a Piazza Cavour,lo salutai e scambiammo un saluto breve e sorridente.
.Conoscevo qualcosa di lui,la sua filosofia scritta sui giornali ,talvolta,che lo ricordavano a chi ,come me,era interessato alle "sorti del mondo".
Quello mio che, da lontano, costruiva ,sino all'oggi presente,il senso profondo ed intrigante di me.
Una faccia di me dunque che si esprimeva in quell'incontro con un "uomo",personaggio del mio passare nel mondo.
Potrei aggiungere ,per gioco,in piazza Cavour.
Ma nulla è gioco e nulla è vero se nel linguaggio esprimiamo quel poco o molto(?)che  siamo o possiamo comunicare.
Qui  ,è meglio dire così, per dare un minimo senso di chiarezza a questo blog che in "se" vorrebbe esprimere l'impossibile.
 Questo certamente per mettere molta,troppa,carne al fuoco dell'indagine che, in filosofia ,si può fare utilizzando i mezzi che sono concessi in questo spazio di tempo in cui esistiamo.
Naturalmente sospendo,ora,il discorso (considerando quella mia pagina "interna" che mi dà la presunzione di dare al linguaggio quanto è impossibile e, giustificandomi per quanto ho fatto in evidenza della realtà che vivo,....aggiungo  i fatti visti,visibili:...poesie,racconti,articoli ,riflessioni,disegni e opere manuali,restauri e case.Mi ricordo una piccola casa di legno da me fatta al fiume Mignone,) e cerco un punto di "verità".... comune ,,,,cioè comprensibile uscendo dal "linguaggio" e da me che lo esprimo in questo bizzarro modo.qui.

Certo  il blog "la filosofia futura di giovanni lombardi"  vuole essere un percorso in cui è lavoro comune per comprendere il mondo d'oggi in questo piccolo spazio professionalmente ,cioè nel campo ristretto e dovuto che è quello in cui ti puoi porre per avere scambio e riconoscimento per una identità di "lavoro".
Il lavoro,ordinato nello spazio utile a questo tempo antropologico che vivo ,ha necessità di rispettare la strada comune che sto tentando di riconoscere nei limiti d'ordine,di rispetto e di scambio necessario per essere compresi nella nostra relativa insignificanza.
Sono avvocato di professione legale,cioè riconosciuta dalle forme concludenti della società.
Ecco quindi un percorso aperto ,per me e per voi,che potrete partecipare, ognuno con la sua "volontà" ordinata di partecipazione, a questo spazio da riempire,in progressione ed in divenire.
Questo,  come oggi la filosofia della scienza  pretende svolgendolo nel gioco eccessivo di " linguaggio" informatico" perché l'identità sociale dei popoli  sta travalicando in spazi impossibili quali quelli  che io cerco di  dimostrare  nella loro effettività di pensiero,ora nei miei limiti di lavoro.
Dunque buon lavoro ,a noi tutti che partecipiamo a questo spazio che vorrò rendere professionale(,cioè "esterno" a quello che non possiamo "confessare"),per fare qualcosa di buono,cioè utile a noi ed alla società che così potrà manifestarsi ...per un mondo migliore.
In questo,a mia giustificazione aggiungo, come il verbo fare si declina nei suoi modi e tempi per giungere ai fatti che ognuno di noi può svolgere nella realtà che vive.
Mi ricordo la tesi di laurea sull'art,56 del codice penale verificando,mi auguro onestamente, i limiti del mio fare.

Mi taccio,avendo guadagnato oggi, con l'ora legale, un'ora,
Chiaramente  talvolta,qualcuno  la vorrebbe superare nell'illusione del bello.  .
Qui c'è la mia lotta con l'informatica (,un mezzo che è diventato sostanza perdendo l'arte la ragione del bello) come  proposito di lavoro,.

L'arte del bello oggi è nella illusione di una nuova cultura proposta con questo mezzo,il blog,per giungere al cuore del problema che vale per questo.
Solo in parte però. ... E PER QUESTO FONDAMENTALMENTE lo proponiamo, perché nella logica della filosofia c'è Godel che lo contraddice,e nell'inseguire queste contraddizioni mi fermo e auguro un buon ingresso di lavoro,vero,per tutti,in questo piccolo spazio del blog,nostro?
grazie




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